Alfonso Maria Riberi nacque a Monterosso Grana il 4 marzo 1876; poco tempo dopo la famiglia si trasferì a Valgrana, dove il padre esercitava la professione di notaio. Il giovane Riberi era di costituzione debole e di salute precaria, e tuttavia frequentò con grande profitto il ginnasio e il liceo statale Silvio Pellico di Cuneo, conseguendo nel 1894 la licenza liceale. Poi frequentò come alunno esterno il seminario diocesano (mentre un suo fratello divenne frate minore cappuccino) e il 4 settembre 1898 fu ordinato sacerdote.
Quando era ancora seminarista, il vescovo di Cuneo monsignor Andrea Fiore lo scelse come segretario; dopo l’ordinazione sacerdotale don Riberi continuò a studiare, conseguendo la laurea in teologia, e con un metodico programma da autodidatta approfondì la conoscenza della lingua e degli autori latini, greci, italiani, delle opere dei Padri della Chiesa, della paleografia e diplomatica, dell’archeologia, dell’arte e delle lingue moderne francese, inglese e tedesco. Quando fu chiamato a insegnare Sacra Scrittura in seminario, imparò anche l’ebraico antico, per essere in grado di leggere l’Antico Testamento nella lingua originale.
Don Alfonso Maria Riberi maturò definitivamente il proprio interesse per gli aspetti locali della storia ecclesiastica e civile nel 1915, quando ricevette dal vescovo Natale Gabriele Moriondo l’invito a scrivere la storia della diocesi di Cuneo, in occasione del centenario della fondazione (1817 – 1917); purtroppo quest’opera non venne ultimata e quindi non fu pubblicata.
Don Riberi vinse per concorso la nomina a canonico teologo della Cattedrale (1907) e durante la prima guerra mondiale organizzò l’Ufficio notizie per i combattenti. Nel campo sociale diresse la Pia Società della Misericordia per l’assistenza ai poveri e il settore dell’Azione Cattolica femminile.
Nel 1926 ricevette le onorificenze di Cavaliere della Corona d’Italia e di Prelato domestico di Sua Santità. La sua opera storica più importante fu il volume San Dalmazzo di Pedona e la sua Abazia, edito nel 1929 nella prestigiosa collana Biblioteca della Società Storica Subalpina; tra le altre pubblicazioni meritano di essere ricordate: Il Santuario di Madonna della Riva presso Cuneo (1931; nuova edizione rifatta 1951), Sant’Anna di Vinadio. Storia, culto e prodigi (1933; nuova edizione rifatta 1950), San Dalmazzo martire e compagni (1935), Cuneo nella storia (1938).
Monsignor Riberi scrisse inoltre saggi di storia, arte e folklore in volumi miscellanei e su importanti riviste, tra le quali il Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici nella provincia di Cuneo. Dal 3 settembre 1919 al 3 gennaio 1952 scrisse un totale di 356 articoli (firmandoli con la sigla AMR e poi RAM) sui giornali cattolici di Cuneo Lo Stendardo (1919 – 1921), Il Dovere (1931 – 1939), La Guida (1945 – 1952) e sul bollettino parrocchiale Domus Dei di San Rocco Castagnaretta (1937 – 1944).
Alfonso Maria Riberi fondava le sue ricerche storiche sui documenti d’archivio e sulle fonti epigrafiche, senza trascurare le antiche tradizioni orali; la ricerca storica era per lui anche un modo di svolgere il ministero sacerdotale: “Compiere opera storica, come la intendo io, è un modesto collaborare ai disegni provvidenziali di Dio, cui solo conviene in modo eminente ed assoluto l’elogio della Chiesa: “Riunisce ciò che è disperso e conserva ciò che è riunito”.
Lo storico, infatti, che non si appaga di ripetere le parole di altri e di sunteggiarne gli scritti, ma vuole compiere con diligenza il suo ufficio, deve radunare da ogni parte i materiali dispersi, e poi collegarli in un certo quadro d’insieme, che renda possibile e utile la conservazione delle memorie ritrovate. Solo così lo studio della storia diventa cosa viva, imitazione e collaborazione all’opera di Dio e nel passato prepara l’avvenire”. Monsignor Riberi amò, frequentò e sostenne l’attività del museo, dell’archivio storico e della biblioteca civica di Cuneo. Era un lettore instancabile, dotato di una memoria prodigiosa.
Fu anche un appassionato bibliofilo e spendendo buona parte dei suoi risparmi riuscì a mettere insieme una biblioteca personale di oltre cinquemila volumi. Coloro che lo hanno conosciuto riconobbero che monsignor Riberi non era geloso delle sue conoscenze, ma fu sempre disponibile a comunicarle agli altri, soprattutto ai giovani studenti che si rivolgevano a lui. Alfonso Maria Riberi, monsignore, canonico, teologo e cavaliere, morì a Cuneo il 1° aprile 1952.
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– Mario Bessone, Mons. A. M. Riberi, in Cuneo Provincia Granda, n. 1, 1953, pp. 21 – 23.
– Maurizio Ristorto, Profilo di mons. Alfonso Maria Riberi, in Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici nella provincia di Cuneo, n. 48, 1962, pp. 117 – 126.
– Piero Camilla, Alfonso Maria Riberi: il Museo Civico e la storia di Cuneo, in Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, n. 95, 1986, pp. 43 – 57.
– Giovanni Dutto – Gian Michele Gazzola, Alfonso Maria Riberi: la bibliografia (1919 – 1952), in Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, n. 95, 1986, pp. 59 – 87.